03-08-12
I sindacati degli insegnanti hanno inviato al Commissario del Governo una lettera unitaria per segnalare la illegittimità della legge provinciale 13 luglio 2012, n. 13 con la quale la Provincia è intervenuta ancora una volta sul Calendario scolastico, modificando la legge che era stata emanata in dicembre e che era stata impugnata dal Governo.
Secondo i sindacati, il nuovo intervento legislativo non appare idoneo a correggere il profilo di illegittimità segnalato dal Governo, appare invece strumentalmente finalizzato ad evitare possibili sentenze di annullamento della Deliberazione della Giunta provinciale del 23/01/2012, n. 75, già oggetto di due ordinanze di sospensiva da parte del Tribunale regionale di giustizia amministrativa.
La nuova normativa incide in modo ancor più grave sull’autonomia delle istituzioni scolastiche, perché introduce l’obbligo per tutte le scuole di adottare “l'articolazione delle lezioni in cinque giorni settimanali, salvo che la Giunta provinciale autorizzi l'articolazione delle lezioni in sei giorni settimanali.”
La violazione delle prerogative delle istituzioni scolastiche autonome in materia di articolazione dell’orario non è più “delegata” alle direttive della Giunta provinciale, che sono impugnabili al TAR, ma è affermata direttamente nella legge provinciale, che risulta quindi eccedere in modo ancor più evidente dai limiti imposti alla legislazione provinciale, in violazione dell'art. 117, terzo comma, della Costituzione.
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COMUNICATO STAMPA Calendario scolastico
Calendario scolastico, i sindacati scrivono nuovamente al Governo per denunciare la violazione dell’autonomia scolasticaI sindacati degli insegnanti hanno inviato al Commissario del Governo una lettera unitaria per segnalare la illegittimità della legge provinciale 13 luglio 2012, n. 13 con la quale la Provincia è intervenuta ancora una volta sul Calendario scolastico, modificando la legge che era stata emanata in dicembre e che era stata impugnata dal Governo.
Secondo i sindacati, il nuovo intervento legislativo non appare idoneo a correggere il profilo di illegittimità segnalato dal Governo, appare invece strumentalmente finalizzato ad evitare possibili sentenze di annullamento della Deliberazione della Giunta provinciale del 23/01/2012, n. 75, già oggetto di due ordinanze di sospensiva da parte del Tribunale regionale di giustizia amministrativa.
La nuova normativa incide in modo ancor più grave sull’autonomia delle istituzioni scolastiche, perché introduce l’obbligo per tutte le scuole di adottare “l'articolazione delle lezioni in cinque giorni settimanali, salvo che la Giunta provinciale autorizzi l'articolazione delle lezioni in sei giorni settimanali.”
La violazione delle prerogative delle istituzioni scolastiche autonome in materia di articolazione dell’orario non è più “delegata” alle direttive della Giunta provinciale, che sono impugnabili al TAR, ma è affermata direttamente nella legge provinciale, che risulta quindi eccedere in modo ancor più evidente dai limiti imposti alla legislazione provinciale, in violazione dell'art. 117, terzo comma, della Costituzione.
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