01-02-13
La segreteria provinciale unitamente alla Funzione pubblica e alla categoria della Scuola (Flc) esprime chiare criticità in merito alle valutazioni della 4. Commissione legislativa che nella giornata di ieri ha approvato il disegno di legge quadro provinciale sulla famiglia.
“È difficile capire come si possa affermare che questa legge abbia promosso la libera scelta delle famiglie in ambito di assistenza all’infanzia e di non autosufficienza quando da una parte si innalza fino a sei mesi di vita l’età per il primo accesso all’asilo nido, causando un vuoto di assistenza di 2 o 3 mesi e dall’altra non si prospettano dei programmi per creare servizi pubblici strutturali in sostituzione delle prestazioni in denaro, sempre a rischio di indisponibilità di bilancio – sottolinea Doriana Pavanello della segreteria provinciale CGIL/AGB. “È una restrizione che non rispetta alcuna logica e incoerente al fine del sostegno delle famiglie ragione e, a quanto ci risulta, anche suscettibile di impugnazione”.
“In questo modo – aggiunge Cornelia Brugger, della Fp – non si offre un servizio a quelle famiglie che non possono rinunciare ad uno stipendio completo. È una norma antisociale sulla quale ci aspettiamo che il consigli provinciale intervenga”.
Altra nota dolente è quella messa in evidenza dalla categoria della scuola Flc-Cgil sulla collaborazione tra mondo associativo e l’offerta formativa della scuola: “La generica formulazione della norma aprirebbe una breccia per sottrarre la centralità dell’istituzione scolastica nel progetto educativo – sottolinea Sabine Giunta, segretaria della categoria – questa collaborazione è già definita nelle norme vigenti e non occorrerebbe aggiungere altro. Per questo abbiamo chiesto la cancellazione delle parti in questione”.
Disegno di legge sulla famiglia
La Cgil/Agb attacca la 4 Commissione:“Per sostenere le famiglie taglia i servizi per la prima infanzia”La segreteria provinciale unitamente alla Funzione pubblica e alla categoria della Scuola (Flc) esprime chiare criticità in merito alle valutazioni della 4. Commissione legislativa che nella giornata di ieri ha approvato il disegno di legge quadro provinciale sulla famiglia.
“È difficile capire come si possa affermare che questa legge abbia promosso la libera scelta delle famiglie in ambito di assistenza all’infanzia e di non autosufficienza quando da una parte si innalza fino a sei mesi di vita l’età per il primo accesso all’asilo nido, causando un vuoto di assistenza di 2 o 3 mesi e dall’altra non si prospettano dei programmi per creare servizi pubblici strutturali in sostituzione delle prestazioni in denaro, sempre a rischio di indisponibilità di bilancio – sottolinea Doriana Pavanello della segreteria provinciale CGIL/AGB. “È una restrizione che non rispetta alcuna logica e incoerente al fine del sostegno delle famiglie ragione e, a quanto ci risulta, anche suscettibile di impugnazione”.
“In questo modo – aggiunge Cornelia Brugger, della Fp – non si offre un servizio a quelle famiglie che non possono rinunciare ad uno stipendio completo. È una norma antisociale sulla quale ci aspettiamo che il consigli provinciale intervenga”.
Altra nota dolente è quella messa in evidenza dalla categoria della scuola Flc-Cgil sulla collaborazione tra mondo associativo e l’offerta formativa della scuola: “La generica formulazione della norma aprirebbe una breccia per sottrarre la centralità dell’istituzione scolastica nel progetto educativo – sottolinea Sabine Giunta, segretaria della categoria – questa collaborazione è già definita nelle norme vigenti e non occorrerebbe aggiungere altro. Per questo abbiamo chiesto la cancellazione delle parti in questione”.